Termine dialettale: erbeta rava

Genere e specie: Beta vulgaris L. (Bietola comune)

Famiglia: Chenopodiaceae

Storia e tradizione: Ha origini antichissime: veniva coltivata ovunque in Europa già nel XVI secolo. Prodotta e consumata solo in estate ad eccezione del territorio di Chioggia dove viene prodotta in primavera ed anche in autunno. A Chioggia è conosciuta come “Erbetta-rava”, per il fatto che viene consumata in due modi: come “erbetta” da taglio corrispondente al gambo (manico) insieme alle foglie, e l’altro come “rava”, cioè rapa o radice.

Descrizione del prodotto e della tecnica di produzione: La barbabietola ha trovato nella zona di Chioggia il luogo ideale per una produzione primaverile di particolare precocità, che ne consente una seconda produzione autunnale. Un tempo era molto conosciuta, apprezzata e largamente consumata e non è certo un caso se nella statistica del Mercato Ortofrutticolo di Chioggia dell’anno 1975 sono riportati ben 791 quintali annui di “erbette” commercializzate. La Barbabietola di Chioggia è una radice di aspetto fresco, colorazione esterna rosso brillante, più cupo a completa maturazione, di pasta bianca con evidenti caratteristici anelli rossi e succosi.

Le dimensioni ottimali sono comprese tra 5 e 8 cm di diametro. Fondamentale per una buona riuscita della coltura sono i caratteristici terreni sabbiosi litoranei del territori clodiense e rosolinese, ricchi di fosforo e potassio. Per poter essere raccolta a dopo i primi di marzo occorre seminarla a spaglio nel mese di novembre sotto il tunnel. In alternativa alla semina a spaglio si semina a 30 cm tra le file. L’investimento varia dalle 40 alle 50 piante per mq. La raccolta è solo manuale, per questo abbisogna di molta manodopera. La produzione autunnale, meno praticata, si fa seminando ai primi di agosto in pieno campo, con raccolta a fine settembre e tutto ottobre.

Caratteristiche organolettiche e nutrizionali: Ricca di zuccheri e di proprietà rinfrescanti; è aperitiva, mineralizzante e leggermente diuretica. Possiede capacità antinfiammatorie delle vie gastrointestinali. Per uso topico è indicata contro gli arrossamenti della pelle e maschere di bellezza. Le foglie consumate cotte facilitano la digestione e la funzione epatica.

Si consuma prevalentemente lessata e con poco condimento, anche saltata in padella, al forno, oppure in gustose insalate miste e magnifiche vellutate. Le foglie e gli steli fogliari (manici) sono utilizzabili come qualsiasi altra verdura cotta e apportano all’organismo notevoli quantità di fibre e di sali minerali, facilitano la digestione e le funzioni epatiche. E’ particolarmente ricca di zuccheri e per questo non è indicata nelle diete dei soggetti diabetici

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