L’incessante lavoro dell’uomo:

Acqua e terra. Acqua che per sei ore cresce e sei ore cala sotto l’influsso della marea: non sta mai ferma l’acqua che circonda Chioggia. Terra che deve essere difesa prima che coltivata e così è stato da sempre grazie a bonifiche, tagli e deviazioni dei corsi dei fiumi (come per il Brenta e il Bacchiglione verso il porto di Brondolo per evitare l’interramento della Laguna), titaniche difese a mare per mettere al sicuro case e abitanti. Questa è una terra che è nata dal lavoro, soprattutto quello delle tante famiglie che nei secoli si sono occupate dei campi e che hanno reso celebri le produzioni locali..

Cenni storici

La vocazione orticola della zona di Chioggia è attestata da diversi documenti. Il più antico risale alla metà del XVI secolo, e si tratta della relazione da parte di Francesco Tagliapietra, presentata nel 1559 al senato della Serenissima in cui viene riferita la dedizione al lavoro dei chioggiotti e la loro capacità di rendere fertili anche i terreni sabbiosi, ricavandone un reddito con la coltivazione ortale. (Relazione dei Rettori Veneti Podestaria di Chioggia, Giuffrè 1982). Di pari importanza, ma per il periodo settecentesco, sono le mappe della “Villa Episcopale” e le statistiche di Alessandro Ottolini riguardanti le scuole del “Podestà di Chiozza”, dove la “scuola di San Giovanni di ortolani” con 544 allievi era seconda solo ai pescatori.

In epoca contemporanea, invece, contengono preziose informazioni sull’attività orticola pubblicazioni come “Costumi del popolo del Regno Italico” (Rigoli – Savarese, Bulzoni Editor) o Orti sperimentali di Chioggia” (a cura del Consiglio Provinciale dell’Economia Corporativa Venezia), quest’ultima pubblicata nel 1935 per dare riscontro agli studi e alle nuove varietà di ortaggi e cicorie, con particolare riferimento al radicchio, che già al tempo trovavano ampia coltivazione negli orti di Chioggia. Un tratto evidentemente distintivo della produzione locale, visto che ancora oggi, nonostante siano molte le produzione consolidate che portano il nome Chioggia, la sperimentazione continua nel segno di una qualità crescente.

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Storia dei Mercati di Chioggia

Agli inizi del Novecento – “Campo Traghetto”

Il primo mercato ortofrutticolo dell’area si andò a formare agli inizi del ’900 a Sottomarina nel campiello vicino al “Campo Traghetto”, sulla riva della laguna del Lusenzo a nord dell’attuale ponte che congiunge Sottomarina a Chioggia. Dagli orti viciniori la merce veniva portata qui su carriole o carri trainati da animali, mentre dalle zone di coltivazione verso il Brenta e l’Adige arrivava via fiumi e canali, su piccole imbarcazioni. Da qui ripartivano burchi, bragozzi e peàte, che via laguna portavano le verdure a Venezia, ma spesso anche a Trieste.

Durante la seconda Guerra Mondiale – Campo Cannoni

Nel 1943 il mercato venne trasferito in Campo Cannoni, nell’allora periferia sud dell’abitato di Sottomarina. Un’area più ampia e attrezzata, ma sempre prospiciente la laguna del Lusenzo. Qui il conferimento dei prodotti veniva effettuato prevalentemente con carri trainati da cavalli, che attorno agli anni ’60 arrivavano a formare lunghissime file lungo la via Madonna Marina (ormai inserita nel tessuto urbano della città), trasportando soprattutto carote, divenute uno dei principali ortaggi della produzione locale. La coltura della carota nell’area clodiense, infatti, visse all’epoca un vero e proprio boom produttivo, che caratterizzò lo sviluppo commerciale del comparto orticolo locale, essendo apprezzata e richiesta non solo sui mercati nazionali, ma anche su quelli del Nord Europa.

1972, nasce il nuovo Ortomercato di Brondolo

E’ nei primi anni ’60 che maturò l’idea di spostare fuori dal centro di Sottomarina il mercato orticolo. Il forte sviluppo commerciale della carota, al quale si stava affiancando un crescente interesse per il radicchio rosso tondo, fece apparire necessaria la costruzione di una nuova struttura mercantile. Fu individuata un’area in località Brondolo, situata  in una posizione strategica, nel cuore degli orti e a ridosso della viabilità stradale nazionale (la statale Romea) e fluviale (il fiume Brenta). Qui sorse nel 1972 l’attuale mercato ortofrutticolo, oggi gestito da Chioggia Ortomercato del Veneto, una società mista a maggioranza privata i cui soci sono: la Cooperativa C.A.P.O., la società S.I.C.O.. Mentre la parte pubblica è costituita da S.S.T. S.P.A., società totalmente partecipata dal Comune di Chioggia e proprietaria dell’intero complesso. Rispetto al passato la gestione del Mercato è caratterizzata da una governance diretta dalle Organizzazioni di Produttori unitamente alle realtà imprenditoriali locali e territoriali. Ciò determina una visione unitaria, aziendale e prospettica non solo della conduzione degli impianti , ma anche per una gestione complessiva del sistema locale.

LA NOSTRA STRUTTURA

Superficie totale80.000 metri quadrati
Superficie coperta11.000 metri quadrati
StruttureCentrale orticola, uffici, magazzini, pertinenze