Termine dialettale: Suca Baruca o Marina de Ciosa

Genere e specie: Cucurbita maxima Duchesne; (Zucca)

Famiglia: Cucurbitaceae

Storia e tradizione: La Zucca Marina di Chioggia grazie alle doti di buona conservabilità del frutto era un ortaggio sempre presente nelle mense più povere nel periodo invernale, quando scarseggiavano altri prodotti dell’orto. Coltivata probabilmente già alla fine del XVII secolo, da cultivar americane più o meno selvatiche, venne adattata al territorio marino grazie al lavoro degli ortolani a seguito di incroci di due o più tipi diversi, ottenendo così la mitica “suca baruca”, famosa in tutto il mondo grazie soprattutto al più celebre commediografo italiano: Carlo Goldoni, che la immortalò nelle “Baruffe Chiozzotte”. La commedia infatti si apre su un pezzo di zucca cotta offerta dal giovane Marmottina a Lusietta, promessa sposa a Tita Nane. Fu il pretesto per iniziare le baruffe. Il termine Zucca “Marina” di Chioggia risulta improprio, frutto di un errore che le ditte sementiere fecero intorno agli anni settanta, confondendola con la lagenaria, per l’utilizzo che se ne faceva come salvagente per cui marina, oppure per l’abbreviazione della parola Sotto-marina. Il termine corretto risulta Zucca “Barucca” o Suca baruca, come riportato in seguito. Il celebre naturalista chioggiotto Fortunato Luigi Naccari nei primi dell’800 nella sua “Flora Veneta” ci ha lasciato una testimonianza importantissima sulla zucca chioggiotta annoverandola tra i sinonimi della Zucca popona o C. pepo L. con il nome di Suca baruca; Zucca clodiense o Cucurbita clodiensis, citando Chioggia anche come maggiore produttrice di queste specie e dando anche alcune indicazioni sull’utilizzo dei semi sotto forma di emulsione nelle “febbri ipersteniche e nella stanguria”. Dai semi, infatti, si ricava un olio “ottimo per friggere il pesce, per i lumi e forse anco per la medicina”, cercando di promuoverne l’utilizzo. La terza specie che descrive è la Zucca orciuolo (che probabilmente appartiene al genere Lagenaria). Dopodiché segue la descrizione di una Zucca verrucosa, tra i cui sinonimi appare zucca mestrina. In passato a Chioggia, fino agli anni ’70, la zucca veniva consumata soprattutto cotta al forno e venduta nelle calli. Altre tradizionali varianti erano la suca col late, i rafioi ripieni de suca, i gnochi de suca. Ma il piatto veneto per eccellenza è la minestra de risi e suca. Tra i dolci ricordiamo la medievale pinza e come ingrediente base per la smegiassa. Ancora oggi nonostante le nuove cultivar, anche precocissime e di ottime caratteristiche merceologiche come “Delica”, rimane la preferita dai consumatori del Nord Est per impareggiabili caratteristiche organolettiche.  

Descrizione del prodotto e della tecnica di produzione: L’influenza del mare sul clima di Chioggia e dintorni ha certamente contribuito al diffondersi di questa cucurbitacea dal tralcio lunghissimo con un frutto caratteristico e di immediata riconoscibilità: grosso, rotondo e schiacciato ai poli con evidente ombelico simile ad un turbante. Gli spicchi sono molto marcati, mentre la buccia ha una colorazione variabile dal verde scuro al grigio, ed è molto bitorzoluta.

La pasta si presenta spessa e di colore giallo arancione, è zuccherina e molto saporita, mentre il peduncolo è lungo, grosso e consistente. Viene seminata tra aprile e maggio, quando ormai le gelate tardive non dovrebbero più destare preoccupazione, con un sesto di 1,5 metri nella fila x 2-3 metri tra le file. Prima che gli steli della pianta arrivino a coprire gli spazi vuoti a livello del terreno, occorre intervenire con un paio di operazioni di sarchiatura o zappatura con lo scopo di eliminare le erbe infestanti. La raccolta si esegue tra agosto e settembre e deve essere assolutamente fatta a mano.

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Caratteristiche organolettiche e nutrizionali: Pur di non elevato valore nutritivo, è rinfrescante e sedativa. Abbondante di vitamina A e con discrete quantità di vitamina B e C; sali minerali e pectine. Facilmente digeribile, è particolarmente adatta a diete ipocaloriche e per i diabetici. Indicata anche per le astenie, infiammazioni urinarie, enterocoliti, insufficienza renale. Ha proprietà diuretiche, disintossicanti e lassative.

Grazie alla particolarità della polpa, spessa, turgida, farinosa e priva di fibrosità la Zucca Marina di Chioggia si può consumare lessata, al forno, in umido, fritta in fettine sottili, in zuppe, creme, minestre, minestrone, risotti e gnocchi.

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